Il 1° agosto 2004 la SSC Napoli è fallita, dopo che un mese prima il presidente Naldi si era dimesso, lasciando tutto nelle
mani di Paolo Bellamio. Il Napoli viene inserito nel campionato di serie C1 giorne B dopo l'arrivo di Aurelio
De Laurentiis. Inizia la scalata partenopea con rinnovata fiducia.
2004/2005: Dopo essere partiti tra mille difficoltà, il d.g. Marino si attiva per completare la rosa. Il campionato lo vince il Rimini e la squadra centra l'impresa di qualificarsi per i play off. Dopo aver battuto in semifinale la Sambenedettese, il Napoli perde nella doppia finale con l'Avellino (al San Paolo 0-0 e al Partenio la vittoria degli irpini per 2-1. Reti di Biancolino (A) al 37° p.t., Moretti (A) al 1° s.t. e Sosa (N) al 26° s.t.
2005/2006: Il Napoli non si perde d'animo. All'indomani del ko con l'Avellino viene convocata una conferenza stampa. De Laurentiis è deciso: si prosegue con Reja e Marino non si muove da Napoli. Morale della favola? La squadra stravince il campionato grazie ai gol di Calaiò. Si torna in B. Intanto il 23 maggio 2006, con un atto deliberativo del presidente Aurelio De Laurentiis, il Napoli Soccer è tornato a denominarsi Società Sportiva Calcio Napoli Spa. Una denominazione alla quale è legata tutta la storia del Calcio Napoli: da Vinicio a Savoldi, da Juliano a Krol, fino ai trionfi nei 7 anni d'oro di Diego Armando Maradona, il Napoli ha avuto un solo nome nel quale sono racchiusi gli 80 anni di storia calcistica azzurra. De Laurentiis, al suo arrivo a Napoli, lo aveva detto: "Non voglio macchiare il nome della SSC Napoli con la serie C; non appena torneremo in B riassumeremo la denominazione S.S.C. Napoli alla quale sono legati i tifosi napoletani". Con il ritorno della squadra in B, la promessa è stata mantenuta dal numero 1 del Napoli. L'auspicio è che adesso la squadra possa tornare a trionfare, proprio come accadeva pochi anni fa.
2006/2007: In B il Napoli si trova di fronte la Juventus, retrocessa in B per lo scandalo "calciopoli". In azzurro arrivano Bucchi, De Zerbi, Domizzi e Paolo Cannavaro. (a cura di Antonio Petrazzuolo)